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Napoli e dintorni: il sindaco De Magistris parla del tema rifiuti e delle ecoballe di Giugliano

27 giugno 2013

“Non sono egoista, è giusto sedersi a un tavolo con Regione e Governo per trovare un accordo per la Campania. Non intendo guardare solo all’orticello napoletano. Ognuno deve farsi carico del proprio peso”. Questa la risposta del sindaco di Napoli Luigi De Magistris data nelle ultime ore al collega Paolo Cuozzo del Corriere del Mezzogiorno sul tema della presenza di milioni di ecoballe alla periferia di Giugliano Tre Ponti-Taverna del Re. Il deposito di questi rifiuti impacchettati è iniziato, come si ricorderà, nel 2003 ma da allora questi cubi di immondizia, selezionata e cellophanata negli impianti di Cdr, non sono stati mai bruciati da alcun impianto di termovalorizzazione, destinazione ultima prevista dal ciclo regionale rifiuti. Ed è così che le ecoballe di Taverna del Re e quelle di Tri Ponti, a distanza di 10 anni dalla realizzazione delle piattaforme temporanee di deposito, sono lì a testimoniare semplicemente i ritardi delle istituzioni in relazione all’attuazione del ciclo integrato dei rifiuti.E sempre il sindaco De Magistris, durante l’intervista pubblicata nelle ultime ore dal sito web del quotidiano “Corriere del Mezzogiorno”, ha parlato anche delle problematiche ambientali specifiche della città di Napoli: “I rifiuti – ha affermato de Magistris – sono sempre stati in cima alle nostre preoccupazioni. Li abbiamo tolti dalle strade e abbiamo spinto sul ‘porta a porta’. Ora però è arrivato il momento di mettere a punto gli impianti. Rifiuti in strada non ce ne sono più: è la prima emergenza che abbiamo affrontato e risolto. Certo – ha aggiunto de Magistris – poi è stato iniziato un percorso lungo, e ci siamo scontrati con l’assenza di risorse. Non è però mai mancata la spinta forte per il porta a porta, insieme alla decisione di trasferire rifiuti in Olanda (che resta una soluzione temporanea), e alle 14 isole ecologiche. Ora ci concentriamo sui bandi per gli impianti che trattano i rifiuti. Su quest’aspetto non escludiamo la possibilità che i privati possano partecipare in project financing”.

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